Mario Desiati, come annunciato dopo la vittoria alla LXXVI edizione del Premio Strega, apre la bottiglia del liquore simbolo del più prestigioso premio letterario italiano a Taranto. L’autore ha scelto di rinnovare la sua premiazione in Puglia, sua terra d’origine, per celebrarne gli scrittori dimenticati e ricordare l’amico Alessandro Leogrande.
Questa la dedica di Desiati dopo il successo: «Lascerò questa bottiglia intonsa. La berrò in Puglia, in ricordo degli scrittori della mia terra, a cominciare da Mariateresa Di Lascia, che lo vinse nel 1995 e non poté ritirarlo perché morì alcuni mesi prima. E vorrei aprirla vicino a dove è Alessandro Leogrande, che era un mio amico: l’avremmo bevuta insieme».
La cerimonia si svolgerà il 13 ottobre, alle ore 19:30, nel corso di una serata organizzata dall’Associazione Presìdi del libro e dal Comune di Taranto, con il sostegno della Regione Puglia e la collaborazione di Fondazione Bellonci e Strega Alberti Benevento.
Dopo i saluti dei rappresentanti del Comune di Taranto e della Regione Puglia, si terrà una conversazione sulla promozione della lettura con Ernesto Franco, direttore editoriale di Einaudi, Giovanni Solimine, presidente della Fondazione Bellonci, e Orietta Limitone, presidente dell’Associazione Presìdi del libro.
Il dialogo con Mario Desiati su Spatriati (Einaudi), il libro vincitore dell’ultima edizione del Premio Strega, sarà il cuore della serata che si concluderà, proprio come la cerimonia del 7 luglio al Ninfeo di Villa Giulia, con la consegna della bottiglia del liquore da parte di Giuseppe D’Avino, presidente di Strega Alberti Benevento. Seguirà la tradizionale apertura della bottiglia e un brindisi collettivo insieme, tra gli altri, alla signora Maria Giannico Leogrande.
La serata sarà condotta da Antonella W. Gaeta, giornalista di Repubblica e le librerie di Taranto (Libreria Ciurma, Libreria Dickens, Librerie Mandese, Libreria Mondadori, Libreria Ubik) cureranno insieme il banco libri.
MARIO DESIATI
Mario Desiati (Locorotondo, 13 maggio 1977) è uno scrittore, poeta e giornalista italiano, cresciuto a Martina Franca, in provincia di Taranto. Trasferitosi a Roma, inizia a collaborare con la rivista Nuovi Argomenti e a lavorare nelle case editrici Arnoldo Mondadori e Fandango Libri. Nel 2003 esce il suo primo romanzo, Neppure quando è notte. (Pequod). Nel 2004 pubblica la raccolta di versi Le luci gialle della contraerea (LietoColle). Il suo impegno in campo poetico è testimoniato anche da diverse curatele, in particolare dell’antologia Nuovissima Poesia Italiana (Mondadori 2004). Con il suo secondo romanzo, Vita precaria e amore eterno (Mondadori 2006), vince il Premio per l’impegno civile Paolo Volponi. Nel 2008 esce Il paese delle spose infelici (Mondadori), da cui è stato tratto l’omonimo film per la regia di Pippo Mezzapesa e nel 2009 Foto di Classe. U uagnon se n’asciot (Laterza). Con Ternitti (Mondadori 2011), ambientato negli anni Settanta del Novecento, racconta l’emigrazione pugliese in Svizzera, i tragici destini delle vittime dell’amianto e conquista un posto da finalista al Premio Strega. Il libro dell’amore proibito (Mondadori 2013) è la storia del tragico innamoramento tra un giovane quattordicenne e la sua insegnante. La sua scrittura si rivolge anche ai ragazzi: nel 2014 esce Un mare di zucchero (Mondadori) seguito da Con le ali ai piedi (Mondadori 2015), La notte dell’innocenza (Rizzoli 2015) e Sognando il gatto (Mondadori 2022). Candore (Einaudi) è del 2016, un romanzo pudico e divertente, a tratti commovente, sulla fascinazione del proibito, sull’industria del desiderio e sulle debolezze degli uomini. Mario Desiati si aggiudica la LXVII edizione del Premio Strega con Spatriati (Einaudi 2021).
SPATRIATI, Einaudi
Proposto da Alessandro Piperno al Premio Strega 2022 con la seguente motivazione: «Lasciatemi dire, anzitutto, che sono pochi gli scrittori italiani contemporanei che abbiano saputo imprimere al proprio itinerario letterario una coerenza così implacabile. Dai tempi lontani Desiati ha saputo restare fedele al suo mondo con un’ostinazione sorprendente. Ecco, a mio giudizio, Spatriati è il suo libro migliore, il fiore della maturità, quello in cui i temi, le atmosfere e lo stile raggiungono una sintonia incantevole. C’è qualcosa allo stesso tempo di magico e sinistro nel pezzo di Puglia dove nascono, vivono e soffrono i personaggi di Desiati quasi tutti provenienti dalla piccola borghesia rurale. Rivelano un’inquietudine fatta di slanci romantici e appetiti sessuali, da un amore complicato per la terra d’origine e un desiderio altrettanto complesso di fuggire verso metropoli violente e inospitali. La sua prosa è un crocevia di registri deliberatamente antitetici: lirismo e causticità, sentimentalismo e ferocia. Per ottenere questi effetti, Desiati mescola con mano sempre
più salda forbitezza letteraria e inflessioni colloquiali»
Claudia entra nella vita di Francesco in una mattina di sole, nell’atrio della scuola: è una folgorazione, la nascita di un desiderio tutto nuovo, che è soprattutto desiderio di vita. Cresceranno insieme, bisticciando come l’acqua e il fuoco, divergenti e inquieti. Lei spavalda, capelli rossi e cravatta, sempre in fuga, lui schivo ma bruciato dalla curiosità erotica. Sono due spatriati, irregolari, o semplicemente giovani. Un romanzo sull’appartenenza e l’accettazione di sé, sulle amicizie tenaci, su una generazione che ha guardato lontano per trovarsi.