In una casa di campagna ai piedi del Vesuvio, in un Regno delle Due Sicilie che ha cessato di esistere, le antiche istituzioni della nobiltà borbonica continuano stancamente a sopravvivere, quasi per inerzia. Fino all’arrivo di un giovane capace di rompere gli schemi e mettere a nudo le contraddizioni di un’intera società. Al Teatro Fusco rivive la commedia di Annibale Ruccello: martedì 16 (ore 21.00) e mercoledì 17 gennaio (ore 18.00) Arturo Cirillo sale sul palco con il suo “Ferdinando”, ennesimo appuntamento con la prosa d’autore del fortunatissimo palinsesto messo a punto dal Teatro Fusco in sinergia con l’amministrazione comunale e con il supporto del Teatro Pubblico Pugliese.
«Apriamo il 2024 con un’opera interessante – il commento del direttore del Teatro comunale Fusco, Michelangelo Busco –, in cui viaggeremo indietro di un secolo e mezzo pur entrando in contatto con meccanismi e intrighi tremendamente attuali. Arturo Cirillo ci farà conoscere, tramite la sua lente, il teatro di Annibale Ruccello, attore e drammaturgo scomparso troppo presto. Si riderà ma ci sarà anche tanto da riflettere».
“Ferdinando” è una commedia scritta da Annibale Ruccello nel 1985 e Arturo Cirillo la porta in scena dopo le già apprezzate rivisitazioni di “Le cinque rose di Jennifer” e “L’ereditiera”, sempre dello stesso autore. La vicenda ruota intorno alle vite di Donna Clotilde, disillusa dopo l’epilogo del Risorgimento e disgustata dalla nuova classe borghese in rampa di lancio, Gesualda, una sua cugina bisognosa che le fa da infermiera-badante, e Don Catellino, prete di famiglia corrotto e pieno di vizi. L’arrivo di Ferdinando, lontano nipote di Donna Clotilde, scuoterà questo terzetto e rimescolerà le carte nei rapporti casalinghi, riaccendendo passioni assopite e smascherando vecchi delitti. Sul palco oltre ad Arturo Cirillo (Don Catellino), anche Sabrina Scuccimarra (Donna Clotilde), Anna Rita Vitolo (Gesualda) e Riccardo Ciccarelli (Ferdinando). Le scene sono curate da Dario Gessati, i costumi da Gianluca Falaschi, mentre le musiche da Francesco De Melis. La regia è di Arturo Cirillo con la collaborazione di Roberto Capasso. L’opera è prodotta da MARCHE TEATRO, Teatro Metastasio di Prato, Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini.